Ieri la nostra è stata una giornata di sorrisi.
Quando decidi di indirizzare la tua giornata al sorriso, devi impegnarti molto per vedere il bello in cose che in altri giorni non apprezzeresti, sterzare fermamente ad ogni brutto pensiero che spunta proprio sopra l'occhio destro e tenta di occupare il posto riservato unicamente alla lampadina della creatività; devi cogliere i suggerimenti che le cose che ti circondano cercano silenziosamente di darti.
Nella giornata del sorriso, la nebbia non offusca anche la mente, né toglie il respiro. Diventa complice di un tuo intento.
Il caffè rimasto nella caffettiera non è lì solo perché qualcuno prima di te ne ha bevuto di meno: è un chiaro segno che la giornata sta iniziando bene.
Stare comodi e sentirsi un po' primitivi è il primo passo verso la leggerezza.
I libri battono il senso di sconforto mille a zero. Ce ne sono alcuni che misteriosamente sanno chi sei e cosa nascondi dentro di te. Prima o poi capiteranno tra le tue mani.
A poco a poco come una figura dapprima confusa, nata nella nebbia, che emergendone si definiva e riconoscevo come un parente stretto, e tanto tanto cara, come un volto che diveniva nitido dentro l'acqua dello sviluppo fotografico e rivelava l'istantanea di un volto amato, così dal caos della realtà emergeva ora e diventava chiara e sensibile la certezza impareggiabile che io per me, per la mia vita, stavo e sarei sempre stata spassionatamente dalla parte dei sogni.
Questo era del sogno ciò che sognavo: averlo dentro la mia vita, come una qualità robusta e aromatica, vitale come un organo; respiravo con i sogni come fossero polmoni. Il sogno mi correva dentro simile a un fiume carsico dalle piene potenti e invisibili, tanto che nei punti di trasparenza della mia vita lo si poteva riconoscere nella genesi, nella sua mallevatura e nel modo in cui l'esistenza stessa del sogno dava garbo dignità lustro e sostentamento alla mia vita, era la ricchezza, era la grazia.
Il terrazzino dei gerani timidi - Anna Marchesini
Questo era del sogno ciò che sognavo: averlo dentro la mia vita, come una qualità robusta e aromatica, vitale come un organo; respiravo con i sogni come fossero polmoni. Il sogno mi correva dentro simile a un fiume carsico dalle piene potenti e invisibili, tanto che nei punti di trasparenza della mia vita lo si poteva riconoscere nella genesi, nella sua mallevatura e nel modo in cui l'esistenza stessa del sogno dava garbo dignità lustro e sostentamento alla mia vita, era la ricchezza, era la grazia.
Il terrazzino dei gerani timidi - Anna Marchesini
Io sono una sostenitrice dei sogni contro la cinica realtà. I sogni si avverano e io ne ho le prove:
C'è una cosa che Cimix ancora non sa...
L'inverno è la stagione dei lavoretti fatti a mano e delle idee che si concretizzano, delle pigne da raccogliere e della lana da lavorare.
Che i nostri suggerimenti siano di ispirazione anche per voi!
A presto!