giovedì 17 giugno 2010

Bastoncini rigati alle noci e mandorle

Bastoncini alle noci


Ingredienti: 
60 g di noci
40 g di mandorle pelate
150 g di zucchero
200 g di burro
300 g di farina
1 albume
2 cucchiai di latte
1 bustina di vanillina

cioccolato fondente
semi di sesamo

Mettete le noci, le mandorle e lo zucchero nel mixer e tritate tutto. Unite poi la farina e la vanillina e accendete di nuovo il mixer. Poi il burro fuso e il latte. A mano, aggiungete l'albume montato a neve. Se il composto risulta troppo duro aggiungete un altro po' di latte. La pasta deve comunque rimanere compatta. Mettetela nel sac à poche, ricoprite di carta forno una teglia e fate tanti bei bastoncini cicciottelli, altrimenti si bruciano subito. 
Fate cuocere a 180 °C per 10/15 minuti.

Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria, intingeteci i biscottini e metteteci poi sopra i semini di sesamo.

Bastoncini alle noci, cioccolato e sesamo

martedì 15 giugno 2010

Straccetti e funghi, con paprika

Straccetti e funghi, con paprika





Ingredienti per 5 persone:


500 g di straccetti (noce di vitellone di razza chianina tagliata a velo)
9 funghi champignon grandi
1/4 di cipolla
farina
burro
sale
paprika

Lavate bene i funghi e tagliateli a fette spesse più o meno mezzo centimetro. In una padella larga, fate rosolare, in abbondante burro, la cipolla tagliata a fettine sottili. Aggiungete poi i funghi, salate e lasciate cuocere per circa 10 minuti.
Nel frattempo stracciate le fette di carne per ottenere appunto degli straccetti. Infarinateli e a mano mano disponeteli in una teglia larga. Cercate di non sovrapporli insomma, non metteteli in una ciotola, perché si appallottano che è un amore! Volendo potete farlo, nessuno ve lo vieta... ma sappiate che vi ritroverete a rovesciare sulla padella un bel budino di straccetti dalla forma super compatta, che in confronto il budino vero in quel modo non vi ci è mai venuto. E poi, armate di due forchette, passerete buoni minuti a districare l'ammasso, con il fornello acceso sotto alla padella ovviamente. Dicevamo quindi, quando avrete infarinato tutti gli straccetti, salateli e metteteli nella padella insieme ai funghi, aggiungete un po' di acqua e lasciate cuocere pochi minuti, maneggiando come fosse insalata. Verso la fine, aggiungete la paprika.

La foto rende. Non è per niente un bel piatto. 



martedì 1 giugno 2010

Due tè, Amore e Fantasia



Spengo il bollitore prima che scatti da solo, verso l’acqua nella teiera, metto qualche cucchiaino di foglie di tè verde e un po’ di foglie di menta. Nel frattempo taglio a quadretti la torta al cioccolato e preparo i tovaglioli. Incarto le tazze di vetro, filtro il tè e lo verso nel thermos. Sistemo tutto nel cestino, quello piccolo, per i pic nic veloci. Pronti per l’Aiso! (si legge con l’accento sulla A, che io non so mettere)
Quella del tè è stata un’idea dell’ultimo minuto, con il Cim che era già per strada e io che ancora dovevo fare tutto, ma fa sempre la differenza, quindi ce la devo fare ad ogni costo (@Cim).




L’Aiso fino ad un anno fa non lo conoscevo, nonostante non sia così lontano da casa nostra. L’ho trovato studiando per l’esame di Ritualità e pratiche festive. E’ una risorgiva che si trova poco distante da Bevagna, al centro di una vasta piana, circondata da una staccionata di legno e da pioppi altissimi. 
Il nome Aiso (in alcune zone Abiso) deriva probabilmente da abisso: c’è la credenza che il lago sia senza fondo. In realtà un fondo ce l’ha, anche se un pochino in giù...è profondo 13 metri! 
Dall’Aiso poi fuoriesce un fosso di scolo, che dopo qualche chilometro si getta nel fiume Topino. Fino a un po’ di tempo fa il fosso, dopo pochi metri di percorso, formava un altro piccolo bacino, che oggi non esiste più, denominato Aisìllo.



La voglia di andarlo a vedere c’è venuta per la sua leggenda d’origine, che è legata alla figura di Sant’Anna. In Umbria, nel giorno della festa della Santa dovevano essere rispettati determinati obblighi e divieti. Tra questi ultimi, c’era il divieto di trebbiare. Ignorarli causava conseguenze molto spiacevoli. Ed è proprio a causa di una battitura sacrilega che nacque l’Aiso. 
La leggenda narra che un possidente di campagna, di nome Chiarò, aveva la casa e l’aia proprio nel luogo in cui oggi c’è l’Aiso. Chiarò era un miscredente e nel giorno di Sant’Anna osò battere il grano nella sua aia. Un frate, che passava di lì, lo rimproverò, ma Chiarò gli rise in faccia ed è chiaro che tra sé pensava frega ncavolo a mme se oggi è Sant'Anna! Io c'ho da trebbià! E fece male, perché all’improvviso la sua casa e la sua aia, insieme a tutti i battitori,  sprofondarono e quel vuoto venne colmato dalle acque. 
La moglie di Chiarò, che era invece una donna molto devota, si salvò e scappò via con in braccio il suo bambino, avvolto in fasce. Mentre camminava, voltandosi si accorse che una delle fasce toccava il terreno e che, proprio in quei punti, dal terreno fuorisciva dell’acqua. Il frate risbucò fuori e le disse che avrebbe dovuto lasciar cadere subito il suo bambino, poiché era destinato a diventare tale e quale al padre, altrimenti sarebbe morta anche lei. La donna ubbidì e nel punto in cui il bimbo cadde nacque una piccola polla, l’Aisillo. 
Si narra che nel giorno della festa di Sant’Anna si sentano ancora le grida di disperazione dei contadini che sono stati inghiottiti dalle acque! 




...le cosiddette formiche rosciòle...

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...