venerdì 12 marzo 2010

Giornalisti alle Residenze l'Alberata

Dall’8 Marzo, fino a ieri, quaranta persone provenienti dalle più svariate parti del mondo sono state a curiosare, smangiucchiare, osservare, annusare, riflettere e trarre delle conclusioni sulla nostra Umbria, regione piccola, ma che non lascia affatto indifferenti.
Si tratta(va) di importatori esteri del settore agroalimentare e di giornalisti di importanti testate enogastronomiche, con tanto di invidiabilissime Reflex al collo!

La Regione Umbria e l’Istituto per il Commercio Estero, insieme alle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria, hanno organizzato workshop ed educational tour, per dar loro la possibilità di conoscere in modo compiuto, anche se in pochi giorni, il territorio umbro e le sue eccellenze enogastronomiche, culturali e turistiche.

Oltre a Montefalco, Orvieto, Perugia, Trevi e Norcia, una delle tappe era prevista a Collazzone: un giro per i borghi, una merenda alle Residenze l’Alberata, per poi concludere la giornata con la cena alla Fattoria Luchetti.

Le Residenze l’Alberata, cioè noi :) hanno cercato, come sempre, di dare il meglio di sé.
Dopo quattro chiacchiere sul nostro comune, la presentazione della nostra azienda-famiglia, toccata a Gònghi, e l’illustrazione del progetto “Forni Collettivi”, siamo passati ai fatti: Mamma Cuoca ha mostrato a divertiti Giapponesi, Russi, Cinesi, Canadesi, Tedeschi, Statunitensi, Finlandesi, Svedesi, Brasiliani, Kazaki e Panamensi come si fa il pane, con il lievito madre, la farina migliore, il telo rigorosamente di cotone e tanta pazienza!



Targa ha acceso il forno a legna, che è proprio all’interno della Sala del Gusto, in cui ci trovavamo. Accanto al forno, faceva bella mostra di sé lo “scopetto” (anche detto strucinatoio o spazzo), che Targa aveva preparato la mattina stessa con dei ramoscelli di alloro. Lo “scopetto” serve per spazzare via la cenere e la brace al centro del forno e far posto alle file del pane. La scelta dell’alloro ha una ragione ben precisa: a contatto col calore, sprigiona il suo profumo intenso, che viene assorbito così dal pane.


Paolino (Paolo Liguoro) sistemava sapientemente le ultime cose sul buffet.
Ed è proprio al buffet che non vedevo l’ora di arrivare! 


Una distesa di morbide fettine di pane, mangiate dalle bocche di curiose persone di tutte le nazionalità. Chi avrebbe mai immaginato che anche loro un giorno avrebbero potuto assaggiare il pane di Mamma Cuoca?? Pane con pomodori secchi e origano, da gustare con olio moraiolo (Frantoio Decimi), pane con noci, pecorino, uvetta, impastato con vino rosso di ottima qualità (RossoSpina – cantina La Spina), pane con mele e cannella, su cui spalmare una strabiliante gelatina di vino rosso (Polimante della Spina - cantina La Spina), torta al testo con le prugne, crostate dai colori accesi, con marmellate di mele cotogne, fichi, ananas….. Ed è stato bello, perché in quel momento, quel semplice cibo ci ha resi tutti uguali. Perché tutti quando assaggiano qualcosa che non hanno mai mangiato, all’inizio cercano di capire, si concentrano, e poi sorridono e annuiscono. Oddio, possono anche aggrottare le sopracciglia e non annuire, ma a dire la verità quel pomeriggio questa seconda reazione non l’ha avuta nessuno! :)

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