mercoledì 31 marzo 2010

Piantiamola con questo freddo che devo piantare le piante!

C'era il vento, per di più vento freddo. E c'erano delle piante che aspettavano di essere piantate. Ci voleva coraggio. E una felpa pesante. Anche se prima o poi comunque bisognava farsi forza e tirarle su quelle maniche, ché si lavora male e quando infili il braccio dentro al sacco della terra ti fai carina!
Ieri siamo stati da Nazzino a comprare qualche piantina, ma lui dice che è ancora troppo presto. Allora ci siamo accontentati di quello che aveva: ventuno viole, due solanum, due margherite, una pianta di salvia, una di maggiorana e otto cosette di cui non sappiamo il nome.


Ne ho messe un po' nei vasi di terracotta. Erano rimaste fuori solo le cosette: piccole tappezzanti, con fiorellini bianchi e rosa, che Mamma Cuoca vedeva bene per terra, sotto l'olivo. Sì, senza dubbio quello era il posto perfetto... l'unico particolare (piccolo per Mamma Cuoca, che stava solo a guardare) è che qui abbiamo terra argillosa. Ci sono andata bella bella con il pianta bulbi, ma ho subito realizzato che no, non c'era storia. Così ho preso la zappa. Una bella rincorsa, tutta la forza che ho potuto e....giù! Fin qui tutto bene....ritirarla fuori che poi non è stata una passeggiata! L'operazione s'è ripetuta varie volte, considerando che c'era bisogno di due buche abbastanza capienti da farci entrare tutti quegli amori di tappezzanti. Adesso mi sento un fiore, che equivale a dire fresca come una rosa... mi tremano un po' le braccia, magari ho un pochino la vista appannata, ma poco...forse ho anche la sensazione che mi stiano infilando milioni di aghi nella cervicale e che si divertano  pure a toglierli e  a rimetterceli...la colonna vertebrale la sento giusto un po' appesantita ma... forse sono solo sensazioni! Che pensino bene di campare a lungo, le cosette. Inverno, estate, gelo o non gelo... devono stare, imbalsamate. 

lunedì 29 marzo 2010

Julie&Julia (e il Cim)

Giusto stasera ero un po' giù. Che poi è stata una giornata fantastica! Ma che ne so...
Quando sono giù, inaspettatamente capita qualcosa di bello. Vengo qui e trovo un pomodorino nuovo (un commento) al post del blog candy :) un pomodorino fantastico. Grazie Eli :)



Spesso mi torna in mente Julie&Julia, vorrei tanto rivederlo ma non l'ho ancora comprato. L'ho visto qualche mese fa al cinema. In sala c'eravamo solo io e il Cim, un'intera sala per due . Chissà se qualcuno di voi ha pensato di cercare il blog di Julie Powell, quello vero... io sì :) The Julie/Julia Project. Ho anche pensato che Mastering the Art of French Cooking ce l'ho, ma......de-vo-sta-re-buo-na. Mi ci manca solo questo!


giovedì 25 marzo 2010

BLOG CANDY

Come promesso, ecco il Blog Candy! :)
Le regole per partecipare sono queste:
- lasciate un commento sotto a questo post (la stessa persona può lasciare un solo commento). Ricordatevi di non lasciarlo anonimo: potete mettere nome e cognome, o nome e iniziale del cognome o un nickname
- se avete un blog, metteteci il link a questo blog candy (va bene anche nella barra laterale)
- non è obbligatorio diventare sostenitori
- tutti possono partecipare, anche chi non ha un blog

In palio c'è un libro di cucina....o meglio IL libro di cucina :)
La Cucina Umbra facile, scritto da Mamma Cuoca (Silvana Favetti Andreani) e dalla sua amica Rita Boini.



Il blog candy scade alla mezzanotte del 25 aprile.
L'estrazione verrà fatta il 26 aprile. Il nome del vincitore verrà comunicato qui, quindi non dimenticatevi di controllare!

Buona Fortuna! :)

lunedì 22 marzo 2010

È Primavera!! ...anche se non si direbbe...


Tenetevi pronti, tra non molto proporremo il nostro primo Blog Candy!
Per chi non sapesse di che si tratta, lo spiego subito:
il Blog Candy (o Give Away) è una specie di concorso, indetto da un blogger, in cui viene messo in palio un oggetto che può essere stato creato dal blogger stesso o comprato per l'occasione.
Le regole per partecipare dipendono dal blogger, ma in genere sono sempre le stesse. Di solito è sufficiente lasciare un commento al post, in cui si può scrivere ciò che si vuole (un semplice saluto, un apprezzamento al blog, ecc) e in cui si dice di voler partecipare.
Alcuni blogger richiedono anche un link al blog candy ai partecipanti che hanno a loro volta un blog.
Alla scadenza del blog candy, viene estratto il vincitore, il quale dovrà comunicare al blogger il suo indirizzo. A quel punto il blogger procederà con la spedizione.

domenica 21 marzo 2010

Il torcolo nel forno a legna



Sì sì sì, il torcolo nel forno a legna ce l'abbiamo cotto! Eh sì perché ieri lo avevamo acceso per la lezione del Corso del Pane, per cuocerci la schiacciata al pomodoro e quella con la cipolla e la salvia. Quando ormai tutti se n'erano andati, avevamo spento già le luci e stavamo per chiudere la porta, qualcosa ci ha attirati per l'ultima volta verso di lui. Non è che capiti tutti i giorni di accendere il forno a legna, non è una cosa semplice, si deve avere del tempo a disposizione e una bella dose di pazienza (e di fortuna). Bè insomma, siamo tornati lì, l'abbiamo aperto e c'abbiamo messo dentro la mano. A quel punto: "cavolo ma è caldissimo, qui un dolce ancora ci si cuoce!" ci siamo detti. E allora, proprio come facevano le donne di una volta, che cercavano di sfruttare al massimo tutto il calore del forno, in fretta e furia abbiamo preparato l'impasto, l'abbiamo versato in uno stampo per ciambelle e messo in forno. Qualche dubbio sulla riuscita ce l'avevamo: di solito i dolci se non hanno la temperatura giusta e costante fanno i capricci e non "salgono"/"cadono" all'improvviso/si bruciano/non si cuociono dentro/risultano gommosi/ecc, ma alla fine è andato tutto bene! L'abbiamo sfornato proprio appena finito di pranzare e tagliato a fette. Caterina ci aveva regalato la marmellata di arance e di mandarini cinesi. Ce le abbiamo spalmate sopra....ed è stato un ottimo dessert :)


giovedì 18 marzo 2010

Paninetti morbidi all'olio per gli Amici del Corso del Pane!

 

Ieri abbiamo provato una ricettina per dei panini morbidi, da presentare ai nostri Amici del Corso del Pane.
Sono facilissimi da fare! Il tempo di lievitazione non è esagerato, rispetto a tante altre ricette, e comunque ne vale davvero la pena! :) Sono perfetti per una merenda o un pic-nic, buoni con il prosciutto crudo (un pò grassetto!), col cotto e la maionese, coi carciofini e il tonno, con burro e capocollo o burro e salmone, ma sono fantastici anche con burro e marmellata o nutella e banane per un dolcissimo risveglio :).  

Ingredienti
500g di farina manitoba
1 uovo
un cucchiaino di sale
2 cucchiaini di zucchero
25g di lievito di birra
4 cucchiai di olio di semi di mais

Mettete la farina a fontana sulla spianatoia; al centro mettete lo zucchero, l'uovo, l'olio e il lievito sciolto in acqua calda. Il sale distribuitelo all'esterno della fontana. Impastate con acqua tiepida fino ad ottenere un panetto morbido. Lavoratelo per alcuni minuti e lasciatelo lievitare, coperto con un canovaccio di cotone, per circa 40 minuti.
Stendete l'impasto con un matterello fino a ridurlo a circa mezzo centimentro di spessore. Ricavate delle strisce larghe 10cm (la lunghezza dipende dalla grandezza della vostra sfoglia) e da ogni striscia ritagliate dei triangoli con base 7cm ed altezza 10cm (che è la larghezza dei rettangoli fatti precedentemente).
Arrotolate i triangoli su se stessi, partendo dalla base, per ottenere dei piccoli cornetti. Disponeteli su una teglia rivestita con carta da forno e lasciateli lievitare in un luogo caldo per circa 20 minuti. Spennellate con un pò d'uovo diluito con qualche goccia d'acqua ed infornate a 180 °C per 10/15 minuti. 

Per la versione dolce, dopo averli spennellati per benino con l'uovo, potete farci cadere sopra un pò di granella di zucchero, che non fa mai male!


lunedì 15 marzo 2010

Marinella, l'aglio e il latte.

Ho provato a fare quello che dice Marinella, con l'aglio: metterlo in un pochino di latte bollente prima di usarlo, per evitare spiacevoli conseguenze :) Ho messo il pentolino con il latte sul fuoco, l'ho toccato appena perché mi sembrava poco stabile. E' caduto. Ho pulito per bene i fornelli, rimesso tutto a posto e ricominciato. Ho scaldato il latte, messo l'aglio, spento il fuoco. Ho preso la presina sbagliata, in silicone. M'è scivolato il bricco. E' caduto di nuovo. Devo ripulire i fornelli. Ma a parte questo, deve essere un segno...

venerdì 12 marzo 2010

Giornalisti alle Residenze l'Alberata

Dall’8 Marzo, fino a ieri, quaranta persone provenienti dalle più svariate parti del mondo sono state a curiosare, smangiucchiare, osservare, annusare, riflettere e trarre delle conclusioni sulla nostra Umbria, regione piccola, ma che non lascia affatto indifferenti.
Si tratta(va) di importatori esteri del settore agroalimentare e di giornalisti di importanti testate enogastronomiche, con tanto di invidiabilissime Reflex al collo!

La Regione Umbria e l’Istituto per il Commercio Estero, insieme alle Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria, hanno organizzato workshop ed educational tour, per dar loro la possibilità di conoscere in modo compiuto, anche se in pochi giorni, il territorio umbro e le sue eccellenze enogastronomiche, culturali e turistiche.

Oltre a Montefalco, Orvieto, Perugia, Trevi e Norcia, una delle tappe era prevista a Collazzone: un giro per i borghi, una merenda alle Residenze l’Alberata, per poi concludere la giornata con la cena alla Fattoria Luchetti.

Le Residenze l’Alberata, cioè noi :) hanno cercato, come sempre, di dare il meglio di sé.
Dopo quattro chiacchiere sul nostro comune, la presentazione della nostra azienda-famiglia, toccata a Gònghi, e l’illustrazione del progetto “Forni Collettivi”, siamo passati ai fatti: Mamma Cuoca ha mostrato a divertiti Giapponesi, Russi, Cinesi, Canadesi, Tedeschi, Statunitensi, Finlandesi, Svedesi, Brasiliani, Kazaki e Panamensi come si fa il pane, con il lievito madre, la farina migliore, il telo rigorosamente di cotone e tanta pazienza!



Targa ha acceso il forno a legna, che è proprio all’interno della Sala del Gusto, in cui ci trovavamo. Accanto al forno, faceva bella mostra di sé lo “scopetto” (anche detto strucinatoio o spazzo), che Targa aveva preparato la mattina stessa con dei ramoscelli di alloro. Lo “scopetto” serve per spazzare via la cenere e la brace al centro del forno e far posto alle file del pane. La scelta dell’alloro ha una ragione ben precisa: a contatto col calore, sprigiona il suo profumo intenso, che viene assorbito così dal pane.


Paolino (Paolo Liguoro) sistemava sapientemente le ultime cose sul buffet.
Ed è proprio al buffet che non vedevo l’ora di arrivare! 


Una distesa di morbide fettine di pane, mangiate dalle bocche di curiose persone di tutte le nazionalità. Chi avrebbe mai immaginato che anche loro un giorno avrebbero potuto assaggiare il pane di Mamma Cuoca?? Pane con pomodori secchi e origano, da gustare con olio moraiolo (Frantoio Decimi), pane con noci, pecorino, uvetta, impastato con vino rosso di ottima qualità (RossoSpina – cantina La Spina), pane con mele e cannella, su cui spalmare una strabiliante gelatina di vino rosso (Polimante della Spina - cantina La Spina), torta al testo con le prugne, crostate dai colori accesi, con marmellate di mele cotogne, fichi, ananas….. Ed è stato bello, perché in quel momento, quel semplice cibo ci ha resi tutti uguali. Perché tutti quando assaggiano qualcosa che non hanno mai mangiato, all’inizio cercano di capire, si concentrano, e poi sorridono e annuiscono. Oddio, possono anche aggrottare le sopracciglia e non annuire, ma a dire la verità quel pomeriggio questa seconda reazione non l’ha avuta nessuno! :)

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...